Un incantesimo cadde su tutto il castello: tutti avrebbero dormito fino a quando Aurora non si fosse svegliata.

E così fu, per cento anni. Nel castello tutto si fermò e il bosco prese il suo posto: gli alberi crescevano dappertutto e tanti animaletti avevano fatto lì la loro tana.”

Quello stesso incantesimo sembra ricadere sul mondo reale.  Strade deserte, città colpite da un lungo sonno e la natura che riprende i suoi spazi in un mondo privo della presenza umana.

Nella favola della bella addormentata, Aurora colpita dalla maledizione di Malefica, tocca l’ago di un fuso e cade in un sonno eterno. Solo il bacio del vero amore può annullare l’incantesimo!

Oggi tutti si chiedono chi ha toccato quel fuso? chi ha aperto il vaso di pandora spargendo un male inarrestabile in tutto il mondo? Un male dal nome Coronavirus o Covid-19…

Chi ha aperto il vaso di Pandora?

Violazione dei limiti imposti agli uomini e la nascita della speranza

In tempi antichissimi, viveva Prometeo, il Titano che osò sfidare Zeus rubando il fuoco e donandolo agli uomini. Zeus, infuriato, incatenò Prometeo per sempre a una roccia, condannandolo per l’eternità ad avere mangiato il fegato da un’aquila ogni giorno. Insieme a Prometeo Zeus decise di punire anche gli uomini.

Ordinò al dio Vulcano di fabbricare una donna di straordinaria bellezza e a tutti gli dei di farle un dono. Afrodite la omaggiò della bellezza, Era le insegnò le arti manuali, Apollo le fece dono della musica, Atena le regalò il soffio vitale e infine Ermes le donò la curiosità.

 La donna prese il nome di Pandora che significa “tutti i doni”. Infine Zeus le regalò un vaso chiuso senza dirle che conteneva tutti i mali del mondo e le raccomandò di non aprirlo mai.

Pandora venne mandata sulla terra.  Epimèteo, il fratello di Prometeo, si innamorò perdutamente di lei e volle subito farne sua sposa. Prometeo cercò di dissuaderlo, ma il fratello la sposò ugualmente.

Un giorno Pandora presa dalla curiosità aprì il vaso che le era stato regalato. Dal vaso uscirono tutti i mali del mondo e si sparsero sulla terra.

vaso di Pandora

In ultimo dal vaso, uscì anche la speranza come compagna di viaggio degli uomini. Quando il viaggio è lungo, insicuro e con mille difficoltà la speranza ci fa riprendere a vivere e a credere in un presente e in un futuro migliore.  Fu in questo modo che nacque la speranza.

Le ipotesi sulle origini del Covid -19

Lo chiamano Covid-19 o Coronavirus, è entrato nelle nostre vite prima in modo celato, poi come un’onda incontrollata si è sparso per tutto il mondo.

Molte sono le ipotesi sulla nascita del Covid-19.

Qualcuno ha mangiato un pipistrello? Il pipistrello era infetto e il virus ha fatto il salto di specie? Il virus è stato creato in laboratorio? Il virus è un’arma potentissima creata dall’uomo per eliminare la metà della popolazione così da frenare il disastro ambientale? O è stato il 5G?

Leggende? Immaginazione? fantasia o realtà? forse non lo sapremo mai…

Una cosa è certa, alcuni limiti non vanno mai superati anche se la fantasia umana li ha immaginati e li ha narrati da tanto tempo!

Merlino e Maga Magò

In una delle scene più conosciute della “Spada nella roccia” il grande mago Melino sfida la “magnifica, splendida, unica maga Magò” in un duello di magia all’ultimo sangue.

Le regole stabilite da Magò sono:

1) niente minerali o vegetali, solo animali!

2) niente cose inventate come draghi verdi e roba simile!

3) non scomparire!

Merlino aggiunge una quarta regola

4) non barare!

Durante la battaglia Magò si trasforma in un potente drago viola, infrangendo le sue stesse regole e scatenando così la reazione di Merlino.

MERLINO: “ suvvia Magò hai detto niente draghi

MAGÒ “ho detto forse niente draghi viola forse? L’ho detto? Hooo vintooo ho vintoo

Melino sembra essere scomparso per sempre e nessuno riesce più a vederlo

MERLINO : “Madame, non sono sparito sono soltanto molto piccolo, sono un germe di una malattia molto rara il mio nome è Malaclipcalopterosis e tu mi hai preso Magò!”

MAGO’: “Che cosa?!”

MERLINO: “Prima ti coprirai di macchie rosse, seguite da vampe di calore e da brividi di freddo poi da violenti starnuti”

MAGO’: ” Brutta vecchia subdola canaglia”

Le regole sono fondamentali per vivere bene in società, ed oggi più che mai ne stiamo facendo esperienza. Le nuove disposizioni per il Covid 19 ci hanno costretto a un distacco sociale, a usare le mascherine, a cambiare abitudini e a stravolgere i nostri progetti.

Trasgredire alle regole vuol dire non solo mettersi in pericolo ma correre il rischio di diffondere un nemico invisibile e aumentare i contagi.

Chimera e Bellerofonte

Nel film “Mission Impossible 2” un virus dal nome Chimera deve essere fermato da Ethan Hunt agente segreto della CIA.

Dr. Nekhorvich :“Sai Dimitri, quando si cerca un eroe, bisogna partire dalla cosa di cui ogni eroe ha bisogno: un cattivo. Per questo, cercando il nostro eroe Bellerofonte, abbiamo creato un mostro: Chimera.”

La nostra cultura considera Chimera il simbolo stesso dell’impossibile, dell’irreale e del fantastico.

Non risulterebbe poi così strano associare il nome Chimera anche al Covid 19.

 In tempi molto antichi la Chimera era un leggendario mostro ed Esiodo così la descrive: “spira invincibile fuoco, terribile e grande, veloce e forte. Tre teste aveva, una di leone dagli occhi ardenti, l’altra di capra, di serpe la terza, come drago possente. Davanti, leone, drago di dietro, nel mezzo era capra, spirando tremendo ardore di fiamme brucianti.”

Le Chimere si trovano raffigurate anche in architettura nella cattedrale di Notre Dame de Paris e sono sculture che guarniscono la facciata rappresentate con testa di leone, corpo di capra e coda di serpente, tutti animali simbolici demoniaci.

In questo momento cui tutti siamo spaventati e impauriti il virus Covid19 simboleggia Chimera il cattivo che in modo irreale si è inserito nella nostra vita, nel nostro incerto futuro.

Il Coronavirus si è presentato in prima istanza sotto forma di capra, in apparenza poco pericoloso, si è diffuso velocemente insinuandosi come un serpente tra gli uomini ed è temibile e forte come un leone!

Tutti i ricercatori del mondo in questo momento stanno cercando un antidoto, un “Bellerofonte”.

Ipotizziamo per un momento… se per caso qualcuno avesse già trovato e prodotto questo antidoto esso varrebbe milioni di milioni di dollari, di sterline, di euro, di marchi, di franchi, di yen, di oro, di diamanti e chissà di quante altre cose.

Pensiamo e riflettiamo tutti su questa ipotesi che come Chimera è “impossibile, irreale e fantastica”.

Chi era Bellerofonte?

La leggenda narra che Bellerofonte, figlio di Glauco, re di Corinto, era ospite di Preto, re di Tirinto, quando la regina si invaghi di lui.

Bellerofonte rifiutò l’amore della donna che furiosa per essere stata respinta lo accusò presso il marito, raccontando che l’ospite le aveva recato offesa e chiese che fosse ucciso.

Preto per non violare i sacri diritti dell’ospitalità inviò Bellerofonte dal suocero Iobate, re di Licia, con delle tavolette sigillate. Una di esse, all’insaputa di Bellerofonte, conteneva l’ordine di metterlo a morte.

Iobate decise di non macchiarsi direttamente le mani con l’uccisione del giovane ma di affidargli un’impresa impossibile: uccidere la Chimera, il mostro che seminava strage e devastazione in tutta la regione.

Bellerofonte per riuscire nell’impresa, grazie alle briglie d’oro dategli da Atena, catturò e domò il cavallo alato Pegaso, l’unica creatura idonea ad aiutarlo.

A cavallo di Pegaso, affrontò la Chimera e spinse la sua lancia dentro le fauci del mostro e in tal modo la uccise.

Il re Iobate sorpreso si inventò altre imprese, affinché Bellerofonte trovasse la morte, ma ogni volta il ragazzo tornava da eroe.  Fu così che il re gli concesse in sposa sua figlia.

Oggi chi è il nostro Bellerofonte?

È l’amore che abbiamo messo verso gli altri nella solidarietà, è il rispetto delle regole che ci sono state date per fermare il contagio, è la speranza che ci fa intravedere la luce di un mondo migliore.

Non perdiamo la speranza, tutti insieme possiamo rendere questa Missione possibile!

“Tutto andrà bene alla fine. Se non va bene, allora non è la fine.”

-John Lennon